Tea for dummies: è meglio scegliere tè sfuso o in bustina?
Tante di noi acquistano per praticità il tè in bustina, ma non sempre è la scelta più giusta. A volte è meglio optare per il tè sfuso e in questo articolo ti spiego perché.
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La maggior parte di noi pensa che esista solo il tè in bustina. Non è vero!
In questo articolo voglio svelarti tutti i motivi per cui, lo dico fin da ora, è meglio il tè sfuso del tè in bustina… con le dovute eccezioni (vedremo anche quelle).
Assaporare una tazza di tè sfuso non è la stessa cosa di berne uno ottenuto dal tè in bustina. Te lo voglio dimostrare spiegandoti i pro e i contro del tè in bustina e perché è meglio scegliere tè sfuso.
Con una tazza di tè fumante scopriamo assieme cosa è meglio scegliere, tè in bustina o tè sfuso?
Il tè in bustina: pro e contro
Indubbiamente la bustina di tè è la forma più facile di commercializzazione per la vendita al dettaglio.
E infatti al supermercato gli scaffali dedicati al tè sono pieni di confezioni di tè in bustina.
Fra tè in bustina o tè sfuso, si preferisce scegliere quello in bustina perché più pratico.
Le bustine sono di vario materiale: si va da quelle in mussolina a quelle di carta, a quelle di cellulosa. Le più diffuse sono di forma quadrata e sottili. All’interno il tè è ridotto praticamente in polvere.
La storia delle bustine di tè è interessante.
L’invenzione avvenne negli USA e fu da subito adottata come dotazione dell’esercito statunitense durante la II Guerra Mondiale: la bustina era infatti monodose e faceva sì che ciascun soldato avesse il suo fabbisogno senza necessariamente portarsi appresso una latta del peso di diversi chili.
Fu una rivoluzione epocale che si diffuse in Italia proprio grazie ai soldati Alleati.
Il tè in bustina è indubbiamente comodo sia per la vendita che per l’utilizzo: ogni bustina contiene il fabbisogno giusto per preparare una tazza di tè.
Basta mettere la bustina in acqua calda in infusione per qualche minuto e abbiamo la nostra corroborante tazza di tè.
Ma c’è un ‘ma’.
Le bustine di tè contengono tè sminuzzato talmente tanto da essere quasi ridotto a polvere.
Le qualità del tè risiedono soprattutto nelle foglie, specie se lasciate intere. Il tè in bustina – salvo alcune eccezioni di cui parlerò a breve – non permette al tè di esprimersi in tutto il suo splendore, ecco.
Parlavo di eccezioni. Sì, perché negli ultimi anni sempre più spesso vi sono produttori o importatori che scelgono di mettere in bustina i loro tè, dei quali naturalmente vendono anche la versione sfusa.
Il motivo è proprio quello che è stato alla base del successo della bustina: la possibilità di avere sempre con sé una monodose pronta all’uso.
Queste “nuove” bustine però hanno forme diverse dalla classica bustina quadrata: sono piramidali talvolta, oppure sono dei fagottini larghi in garza di seta, biodegradabili e fatti in modo da far sì che, al contatto con l’acqua calda, la foglia di tè all’interno, che rimane intera, possa aprirsi e liberare tutte le sue proprietà e i suoi profumi.
Perché scegliere il tè sfuso?
Chi prova il tè sfuso una volta non tornerà mai al tè in bustina.
Io sono giunta a questa conclusione tanti anni fa, quando assaggiai per la prima volta un tè Earl Grey (tè nero al bergamotto) sfuso, dopo aver sentenziato per anni che l’Earl Grey in bustina era in assoluto il mio tè preferito. Ho scoperto che l’Earl Grey in bustina era niente in confronto all’analogo in foglia.
E, bada bene, entrambi erano prodotti dalla Twinings.
Certo è difficile trovare tè sfuso e non in bustina al supermercato. Sebbene anche nei negozi della grande distribuzione comincia a vedersi tè sfuso sugli scaffali e più facile trovarlo nei negozi bio come NaturaSì, ma comunque la scelta rimane piuttosto limitata.
Bisogna andare nei negozi specializzati o cercare su internet. Sono diverse le aziende che vendono tè online in Italia e molte di esse sono di gran lunga affidabili.
Se vogliamo sapere cosa stiamo bevendo, il tè sfuso, rispetto al té in bustina, ha il vantaggio di mostrarsi: la foglia di tè arrotolata e non sminuzzata è una garanzia non solo della qualità, ma della tipologia di tè.
Se pensiamo ad esempio ai tè verdi, il tè verde sfuso più famoso è il gunpowder cinese, le cui foglie sono arrotolate a formare piccole palline (il nome significa “polvere da sparo”), il tè bianco Pai Mu Tan, molto delicato, vede le sue foglie appena avvoltolate, ma libere di mostrare la peluria bianca delle gemme.
Insomma, la forma stessa delle foglie di tè ci dice molto sulla qualità e sulla lavorazione che esse hanno subito.
Io personalmente tra tè in bustina o tè sfuso consiglio sempre di scegliere tè sfuso.
Non è vero che costa di più e non è vero che è un prodotto elitario. Se fate un giro sui vari e-commerce di tè presenti in rete vedrete che i costi dei tè più commerciali non sono proibitivi, anzi.
Scegliere il tè sfuso è un atto di presa di coscienza attiva. Significa voler conoscere più da vicino il tè, vederne le foglie, annusarle direttamente, scegliere quante metterne in infusione e vederle mentre si aprono al contatto con l’acqua calda.
Per me ogni volta è un piccolo miracolo. Spero che sarà così anche per te!